Il futuro è ad ultrasuoni

Il parkinson e le possibili cure

il Parkinson Come le altre malattie neurodegenerative, legate anche all’età, il morbo di Parkinson è in aumento: in Italia colpisce oltre 230 mila persone. Eppure rinformazione su diagnosi precoce e possibilità di cura non è molto diffusa, spesso neppure fra i malati. Anche per questo, da cinque anni, è stata indetta la Giornata del Parkinson, il 30 novembre, per sensibilizzare e raccogliere fondi. Quest’anno verrà presentato l’Osservatorio nazionale, che dovrebbe finalmente consentire una raccolta di dati omogenei e puntuali. E anche i risultati di uno studio sulla prevenzione delle cadute, finanziato con i fondi raccolti nelle edizioni precedenti dalla Lega per la lotta contro il Parkinson {Jimpe.it), fra i promotori della giornata. «Dal punto di vista farmacologico, non ci sono novità di rilievo mentre, con la chirurgia, oggi possiamo fare molto, soprattutto in alcuni pazienti con un profilo ben determinato» spiega Giovanni Abruzzese, docente di Neurologia al Dipartimento di Neuroscienze dellT -niversità di Genova {unige.ii) e presidente della Limpe «L’inserimento di elettrodi cerebrali, che stimolano (con batterie della durata di cinque-sei anni) alcune zone particolari, permette ai malati di ottenere un ottima qualità di vita anche per lunghi periodi». La ricerca è orientata verso nuove stimolazioni cerebrali basate sugli ultrasuoni, quindi non invasive, sui marcatori precoci di malattia, e su nuove terapie biologiche per ora in fase molto sperimentale.