Il borsellino digitale

Come sono cambiate le aspettative del borsellino digitale

Il cellulare come strumento per eseguire micropagamenti? Un’affascinante idea a cui società specializzate stanno lavorando da tempo. In Svezia, ad esempio, Nokia in collaborazione con dei partner ha avviato i test per verificare l’efficacia del sistema.
In pratica il telefonino potrebbe essere impiegato per fare microacquisti, come una sorta di borsellino elettronico, addebitando di volta in volta l’importo della transazione direttamente sulla scheda personale.
Se si tratta di pagare il parcheggio dell’automobile o di acquistare una bibita da un distributore automatico, la soluzione può essere quella di digitare un numero telefonico e di procedere, con dei comandi, al pagamento dell’importo del bene o del servizio selezionato sulla propria bolletta oppure direttamente sulla tessera prepagata.
Considerando l’ampia diffusione dei cellulari, l’introduzione di tale funzione potrebbe davvero rivelarsi un servizio molto efficace. Ma i problemi a monte non sono solo di ordine tecnologico. Uno degli scogli da superare infatti riguarda la gestione degli accrediti di spesa da parte degli operatori telefonici. Di fatto i fornitori del servizio di comunicazione finirebbero per svolgere un’attività vicina a quella esercitata dagli istituti finanziari che emettono e gestiscono le carte di credito.